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Franco Evangelisti

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Franco Evangelisti

Data di nascita: 21.1.1926
Data di morte: 28.1.1980
Ruolo professionale: Compositore, performer, operatore musicale

Riferimenti bibliografici: -
Nota biografica: [dalla voce Evangelisti, Franco, in DBI, , di Daniela Tortora, revisione a cura di Alessandro Mastropietro] Nacque a Roma il 21 gennaio 1926 da Enea e Fernanda Vercelli. Trascorse l'infanzia nella città natale, ove compì studi liceali e s'iscrisse nel 1945 alla facoltà di ingegneria, che frequentò sino al 1948. In quell'anno decise di dedicarsi completamente alla musica, intraprendendo su consiglio di F. Germani gli studi di composizione con D. Paris e di pianoforte con E. Arndt. Gli anni Cinquanta segnarono in maniera decisiva la vicenda complessiva dell'E. e lo condussero attraverso una serie di incontri e tappe fondamentali al conseguimento di una piena maturità artistica. Sin dal 1951 conobbe M. Bortolotti e D. Guàccero, entrambi allievi di G. Petrassi, ed incontrò nuovamente E. Macchi, conosciuto nel 1938 nel corso degli anni scolastici. L'anno seguente, oltre ad affrontare i primi esami di teoria e canto gregoriano presso il conservatorio di S. Cecilia in Roma, dove tuttavia rinunciò ad iscriversi per una serie di difficoltà legate alla vista, diede inizio ai suoi viaggi in Germania, frequentando regolarmente sino al 1962 i "Ferienkurse für Neue Musik" di Darmstadt e, in particolare, i corsi tenuti da R. Leibowitz, W. Fortner ed E. Krenek. Con largo anticipo rispetto al musicisti della sua generazione, l'E. fu dunque tra i primi, accanto a B. Maderna, L. Nono, L. Berio, ad avvertire la necessità di un allargamento dell'angusto orizzonte musicale italiano. Decisivi furono inoltre nello stesso 1951 l'incontro con W. Meyer Eppler, professore di fisica presso l'università di Bonn, e la conseguente visita all'Institut fùr Kommunikationsforschung, ove l'E. avviò i suoi interessi per la musica elettronica. Nel 1954 decise di trasferirsi a Friburgo per frequentare la locale "Musikhochschule", ove seguì con regolarità sino al 1956 la "Meisterklass für Komposition" tenuta da H. Genzmer. Dopo una serie di tentativi giovanili (Sei piccoli divertimenti per violoncello e pianoforte; Quis horrendos fuit [I cantata] per coro e orchestra su testo di Tibullo, Contrasto per violino e pianoforte; II cantata per baritono, coro e orchestra; La terra ha sete di pianto per soprano e pianoforte; Was kann ich per voce e pianoforte su testo di S. George; Concerto per violoncello e orchestra), tuttavia non inclusi dall'autore nel catalogo definitivo delle sue opere, iniziò a lavorare a una prima versione con canto di quella che sarà la prima composizione della maturità: 4!, Piccoli pezzi per violino e pianoforte, eseguita per la prima volta a Darmstadt nel 1958. Nel 1955 avvia la composizione di Ordini, strutture variate per sedici strumenti, dedicata "al caro amico Daniele Paris", che ne diresse la prima esecuzione a Brema nel 1960; iniziò a comporre Proiezioni sonore per pianoforte, che D. Tudor eseguì a Darmstadt nel 1958, e a lavorare a un progetto di composizione, Due conversari per oboe concertante, archi e percussione, conclusa nel 1956. Nel 1956, su invito di H. Eimert, iniziò le sue ricerche presso lo studio elettronico della Westdeutscher Rundfunk di Colonia, ove ebbe, tra l'altro, contatti decisivi con H. Brün, H. G. Helms, G. M. König, H. K. Metzger, K. Stockhausen (cui l'E. aveva dedicato Proiezioni sonore): dopo un anno e mezzo di intenso lavoro completò la sua prima composizione elettronica Incontri di fasce sonore, trasmessa da Radio Colonia nel 1957. In quello stesso anno H. Scherchen lo invitò, quale rappresentante della Westdeutscher Rundfunk di Colonia, presso lo studio di elettroacustica sperimentale dell'UNESCO da lui allestito a Gravesano. L'E. intervenne, sempre nel 1957, con A. Clementi al festival della Società internazionale di musica contemporanea di Zurigo e avviò l’elaborazione dei primi pannelli poi inclusi nella composizione Random or not Random, appunti degli anni 1957-62 per orchestra, eseguita per la prima volta a Palermo nel 1963 nel corso della IV Settimana internazionale di nuova musica. Il 1958 fu l'anno di composizione di Proporzioni, strutture per flauto solo dedicata a S. Gazzelloni, ma soprattutto fu l'anno dell'Autunno musicale di Varsavia, festival dalle suggestive aperture verso la produzione musicale contemporanea, e di inaugurazione dello studio sperimentale della Radio polacca, cui l'E. intervenne insieme a K. Stockhausen e L. Nono. Sempre in quell'anno egli conobbe M. Kagel, G. Ligeti, G. Scelsi e l'ing. L. Viesi, le cui teorie nel campo della biofisica polarizzarono a lungo i suoi interessi. Dopo aver intuito i rapporti, necessariamente condizionanti, esistenti tra industria della cultura e principali protagonisti dei corsi estivi darmstadtiani, nel 1959 avviò insieme con altri giovani compositori (H. Brün, L. De Pablo, R. Kayn, G. M. König, B. Nilsson, S. Wolpe) un tentativo di cooperativa editoriale in collaborazione con l'editore Tonos di Darmstadt (i cui esiti furono tuttavia assai poco fruttuosi), al fine di rompere il monopolio instaurato dalle grandi case editrici. Nello stesso anno l'E. lavorò al progetto elettronico non realizzato di Campi integrati, alla composizione di Aleatorio per quartetto d'archi, che venne eseguito per la prima volta a Boston dal quartetto Lasalle dedicatario dell'opera stessa, e di Spazio a 5 per quattro gruppi di percussioni, voci e accorgimenti elettronici, terminata poi nel 1961 e dedicata a un nutrito gruppo di amici (R. Kayn, A. Giuliani, F. Nonnis, A. Perilli, C. Vasio). Sempre nel 1959 l'E. fu protagonista di una serie di iniziative in ambito romano che portarono poco dopo alla nascita della associazione musicale Nuova Consonanza. Accanto all'E. vi furono in quella prima fase D. Guàccero, E. Macchi, D. Paris e A. Titone, musicologo e compositore palermitano, i quali esordirono a Roma con la pubblicazione del primo numero della rivista Ordini. Studi sulla nuova musica e con un concerto di nuove musiche eseguite da D. Tudor presso il ridotto del teatro Eliseo. Malgrado i primi anni Sessanta fossero segnati da una serie di importanti esecuzioni di sue opere e nonostante egli avesse terminato alcuni lavori significativi, quali Spazio a 5, Random or not Random e Die Schachtel, azione mimoscenica per mimi, proiezioni e orchestra da camera su soggetto di F. Nonnis (la cui prima esecuzione fu a Davis, California, nel 1966), segno evidente di una vena tutt'altro che infeconda, l'E. decise nel 1962 di abbandonare la composizione per dedicarsi esclusivamente a ricerche di carattere teorico-speculativo. Rimasero pertanto allo stato di abbozzi i lavori Campi integrati, composizione elettronica, e Condensazioni, strutture intercambiabili per orchestra, e parimenti progetti non realizzati furono Metamere per orchestra e il lavoro teatrale Il sogno di Flamel. Nel 1964 l'E. fondò a Roma il Gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza, la cui attività lo impegnò costantemente per tutto il resto della sua esistenza: pur con formazioni mutevoli nel corso degli anni e proprio per la spinta propulsiva e unificatrice dell'E., il gruppo seppe ritagliare per sé uno spazio assai significativo all'interno delle problematiche musicali contemporanee, partecipando tra l'altro a rassegne e festivals europei di assoluto prestigio. Nell'ottobre del 1966 si trasferì a Berlino Ovest, ospite del Deutsch-Akademischer Austauschdienst, con una borsa di studio della Ford Foundation della durata di due anni; nell'anno seguente allestì a Roma lo "Studio R 7" per la musica elettronica in collaborazione con W. Branchi, D. Guàccero, G. Guiducci, P. Ketoff, E. Macchi e G. Marinuzzi iunior. Rientrato definitivamente in Italia nell'agosto del 1968, riprese le sue ricerche teoriche con l'ing. Viesi, sotto la cui direzione a Roma nel 1970 si svolse un seminario di studio cui parteciparono l'E., W. Branchi, E. Macchi, A. Neri, G. Piazza, F. Razzi. Negli stessi anni prese avvio l'attività didattica dell'E.: a Roma dal 1969 al 1972 tenne presso l'Accademia nazionale di S. Cecilia un corso sperimentale di musica elettronica; dal 1970 sino al 1975 fu titolare di una delle prime cattedre di musica elettronica in Italia, istituita presso il conservatorio "A. Casella" de L'Aquila, ed infine dal 1974 sino all'anno della morte a Roma della medesima cattedra presso il conservatorio di S. Cecilia. Il 7 dicembre 1967 aveva sposato ad Eutin in Germania Irmela Heimbácher, una giovane studentessa di medicina; nacque a Roma il 26 gennaio 1971 il loro primo ed unico figlio Jonas. Gli anni Settanta furono segnati dal suo rientro alla presidenza dell'associazione Nuova Consonanza, che egli diresse ininterrottamente dal 1972 sino al 1979, ed inoltre da un'intensa attività seminariale in Italia e all'estero. Nel 1979 venne chiamato a far parte della commissione italiana per la musica dell'UNICEF. L'organizzazione lo invitò insieme con L. Bacalov, E. Macchi, E. Morricone e N. Rota a scrivere la musica per un film d'animazione da realizzarsi per l'Anno internazionale del bambino. Il 1978 segnò dunque il suo ritorno alla composizione con una rielaborazione del vecchio progetto elettronico di Campi integrati in una versione per strumenti tradizionali dal titolo Campi integrati n. 2, gioco per nove strumenti, dedicato alla moglie Irmela e concepito in due versioni rispettivamente destinate a fungere da colonna sonora a due dei dieci episodi del film Dieci per vivere. Morì a Roma il 28 gennaio 1980.

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